Che la pelle fosse la nostra barriera protettiva primaria, si sa, era cosa risaputa ormai da molto tempo.
Ma che ricoprisse un ruolo così importante per molteplici fattori fisiologici di reale benessere è stato messo in evidenza dalle ultime ricerche scientifiche nel campo di riferimento.
Basti pensare a uno studio condotto dall’Istituto Dermatologico Italiano in collaborazione con l’Istituto di Psicologia della Relazione su un campione di 100 persone, tra uomini e donne, che ha messo in evidenza come una pelle bella e curata aiuti a stare bene con sé stessi e con gli altri.
Al contrario, un’assenza di cura influenza negativamente l’autostima e le relazioni interpersonali.
Inoltre, secondo i risultati della ricerca esiste una scarsa conoscenza delle conseguenze dannose sulla pelle che possono provocare determinati fattori: raggi UV, fumo, freddo, caldo, inquinamento, tinte per capelli, cosmetici, smalti per unghie, farmaci.
Inconsapevolmente entriamo in contatto con questi fattori ogni giorno e ci accorgiamo di quanto facciano male solo dopo averne visto gli effetti negativi sulla nostra pelle: arrossamenti, pizzicore, prurito, rugosità, secchezza e fastidiose sensazioni di stiramento.
Non solo. Pare siano in costante aumento delle vere e proprie malattie croniche della pelle.
Lo dimostra un’analisi condotta dalla Società Italiana di Dermatologia Allergologica Professionale e Ambientale (Sidapa) dalla quale emerge come il 20% degli adulti sia affetto da dermatiti da contatto dovuta all’interazione ripetuta con allergeni e sostanze irritanti e aggressive.
Secondo l’Associazione Italiana Industrie Cosmetiche questo dato è in costante aumento in quanto le case produttrici di prodotti di bellezza inseriscono nei cosmetici sostanze allergizzanti portando a una percentuale del 15% i prodotti considerati “pericolosi”.
Il 20% dei neonati è colpito, invece, da dermatite atopica, che insorge per allergie alimentari o da contatto, mentre dermatite seborroica e psoriasi sono diffuse con percentuale inferiore, ma in aumento dato che sono più soggetti a casi di allergie da contatto con determinati prodotti.
Come si dice “prevenire è meglio che curare” e la Sidapa consiglia di leggere attentamente le etichette dei prodotti con cui veniamo in contatto per evitare ingredienti aggressivi come profumi, conservanti, nickel, glutine, parabeni.
La pelle è il nostro biglietto da visita e prendercene cura ogni giorno, ovunque ci troviamo, ci aiuta a sentirci meglio con noi stessi e con gli altri.
Ci sono casi in cui, però, diventa difficile proteggere adeguatamente la pelle, specialmente quando siamo in viaggio. Spesso le condizioni in cui viaggiamo non sono purtroppo delle migliori.
La Codacons stessa, ente difensore dei diritti dell’utente dei servizi pubblici, ha dimostrato come negli ultimi anni le condizioni di viaggio siano peggiorate costringendo gli utenti a subire continui sbalzi di temperatura dagli eccessi o alla mancanza di aria condizionata e riscaldamento degli abitacoli dei trasporti.
La nostra pelle è il primo organo a soffrire di questo disservizio.
Infatti è appurato da molti studi e ricerche in campo dermatologico che la mancanza di umidità provoca una forte disidratazione della pelle rendendola opaca e secca. Per rimediare a questo problema i dermatologi consigliano di seguire alcuni accorgimenti: prima del viaggio preparare la pelle applicando generosamente creme idratanti a base di oli vegetali; durante il viaggio bere molta acqua ed applicare un’acqua termale spray per mantenere la sensazione di freschezza e arrivati in hotel o tornati a casa la pelle deve recuperare il suo naturale equilibrio con i sali da bagno e creme nutritive.
Non solo le temperature nei mezzi di trasporto possono essere dannose alla nostra pelle, lo stesso clima ambientale ne è responsabile. Diversi filoni di ricerca scientifici sostengono che determinate condizioni atmosferiche possono avere effetti negativi sulla pelle, oltre che sulla nostra salute: l’epidermide soffrirebbe maggiormente nei mesi invernali quando l’atmosfera si carica di particelle dannose che si depositano sulla pelle indebolendo il film idrolipidico e lo strato corneo. Inoltre, il forte vento e il freddo gelido causano secchezza, desquamazioni e spiacevoli sensazioni di stiramento.
Nei mesi più caldi, invece, se i raggi ultravioletti da un lato hanno un’azione disinfettante contro alcune malattie come l’acne, dall’altro un’esposizione eccessiva nelle ore più calde è particolarmente rischiosa per la pelle che si indurisce manifestando ustioni e scottature.
Per far fronte ai danni del clima, i dermatologi consigliano di ricorrere a creme idratanti che fungono da barriera protettiva contro il freddo e ad un’adeguata foto protezione nelle ore calde.
Quante volte ci sarà capitato di svegliarci, guardarci allo specchio e chiederci che crema utilizzare per far risvegliare la nostra pelle.
Per essere sicuri ci riempiamo di prodotti, dal tonico per i brufoli, alla crema antiage, a quella per la pelle secca diventando dei veri e propri cosmetic addict.
Come ha dimostrato un recente studio, pare che ogni donna utilizzi mediamente dai 12 ai 14 prodotti cosmetici al giorno, tra creme e make up, finendo per danneggiare la pelle, anziché rivitalizzarla, perchè risulterà stressata da più di 300 sostanze potenzialmente nocive.
I dermatologi hanno messo in allerta questo comportamento impulsivo sostenendo che ognuno ha il proprio tipo di pelle e che, prima di acquistare un cosmetico, è meglio effettuare un check up cutaneo in modo da evitare spiacevoli effetti indesiderati e patologie allergiche anche gravi.
A confermare la dannosità di taluni prodotti cosmetici è un’indagine svolta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità secondo cui il 62% delle donne dichiara di avere avuto, almeno una volta nella vita, la pelle irritabile e intollerante ai prodotti cosmetici utilizzati.
Conoscere la nostra pelle ci aiuterebbe, perciò, a scegliere il cosmetico più adatto. Per esempio, gli esperti sostengono che la pelle sensibile, un tipo di pelle molto diffusa, ha bisogno di stimolare il sistema di difesa dalle situazioni aggressive come inquinamento e condizioni climatiche ricorrendo a prodotti tollerabili che evitino il rischio di irritazioni.
In ogni caso, sostengono che i cosmetici devono essere privi di profumo, sostanze foto sensibilizzanti, parabeni, conservanti e devono essere biomimetici, ovvero simili alle componenti naturali della pelle.
Secondo i dermatologi ci vuole, inoltre, una buona accortezza nell’uso di detergenti intimi: meglio evitare i saponi normali che contengono sostanze alcaline.
Da preferire, invece, i saponi con pH acido, che non contengono tensioattivi aggressivi né profumi.
Infine, molti di noi abbiamo uno shampoo preferito che scegliamo per il buon profumo.
Anche in questo caso non è detto che faccia bene ai nostri capelli, anzi molti studi lo considerano una delle cause principali della sensibilità del cuoio capelluto.
Diversi test hanno dimostrato che alcuni ingredienti presenti in shampoo e balsamo (ammonium lauryl sulfate, sodium lauryl sulfate, sodium lureth sulfate, dimeticone) eliminano il mantello acido del cuoio capelluto, ovvero la naturale acidità che protegge la pelle, rendendolo sensibile, con la conseguenza di una consistente perdita di capelli. Meglio preferire prodotti neutri e delicati che mantengono il naturale pH della pelle.